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COMUNICATO UFFICIALE RNS

COMUNICATO

Si informano tutti i collaboratori che il Consiglio Direttivo della Società ha deciso di rivedere e riassegnare tutti gli incarichi operativi.

In attesa di definire l’organigramma completo, che sarà comunicato nei prossimi giorni, si fa presente che, fin da adesso, il Consigliere MARCO PIPELNINO assume l’incarico di :

RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE

Il Presidente

Antonino Ruggiero

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ESSERE WILDHEELS

ESSERE WILD

Si, sono una Wild!

Non è facile spiegare cosa vuol dire essere una Wild Heels ma proverò ugualmente a farlo!
Questa avventura è iniziata circa un anno e mezzo fa quasi per scherzo, reclutando un gruppo di donne che avevano voglia di provare nuove emozioni.
Eravamo buffe ed impacciate ma la ns tenacia e le condizioni metereologi che (freddo, pioggia, caldo,ecc)non ci hanno fermate; quasi inconsciamente o semplicemente siamo diventate un bel gruppo di compagne di squadra e di amiche che si supportano, si danno fiducia e si incoraggiano!
Sicuramente sono una sentimentale ma credetemi trascorrere del tempo con queste donne è fantastico!
Mi capita di dover saltare gli allenamenti per motivi familiari e in quel caso mi mancano le ragazze e le risate!
Non siamo delle “schegge”, c’ è chi è più brava o chi ha più attitudine, c’ è chi è lenta o chi è più distratta ma oggi siamo considerate le signore del touch! Ci hanno snobbato, ci hanno deriso ma siamo una realtà nel RNS!
Questo è essere una Wild!

Un ringraziamento doveroso va alla ns “Capitana” Manola, lei è la fautrice di tutto ciò, sempre pronta e disponibile ad organizzare ed aggregare, con simpatia e dolcezza.
Non posso non menzionare il ns Coach che tra una risata e un plank ha avuto una pazienza incommensurabile e ci ha rese fresche e giovani (la maggior parte di noi le potrebbe essere madre!!!).
Grazie Lorenzo, l’ allenatore per antonomasia!

Ale, una Wild Heels (Alessandra Barbetta)

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IL VIRUS DEL RUGBY – Del Presidente RNS Antonino Ruggiero

IL VIRUS DEL RUGBY

Questa è una mia piccola autobiografia sportiva che voglio raccontare per rendervi partecipi delle sconcertanti conclusioni che vi esporrò alla fine.

Nell’anno 1950 ( quanti lustri sono passati !!! ) frequentavo il Liceo Scientifico di Padova, un giorno un mio compagno di scuola mi invitò a partecipare ad un allenamento di rugby per un campionato scuole medie al quale la ns. scuola si era iscritta.
Ero molto titubante ma alla fine accettai, non avrei mai immaginato che il VIRUS del Rugby fosse lì, in agguato, pronto a colpirmi : Campionato Scuole Medie, Invito del Petrarca Rugby, allenamenti molto duri con grandi giocatori ( alcuni sarebbero poi diventati punti fermi della nazionale ) debutto nel campionato riserve e finalmente debutto con la prima squadra in Serie A avevo allora 17 anni !!!
Grandi soddisfazioni alternate a cocenti delusioni, vittoria in 2 campionati universitari con il Cus Padova ( allora i Campionati universitari erano una cosa seria, la ns. squadra annoverava ben 9 nazionali……) .
Le vicende della vita mi portarono a Roma per lavoro e continuai a giocare, sia pure con grandi difficoltà, con L’Aquila Rugby, infine un doloroso infortunio pose fine alla mia carriera di giocatore. In tutto questo lungo periodo il virus del rugby, dal quale ero stato contagiato, nel 1950, continuava a vivere dentro di me, così molti anni dopo mi ritrovai, ai bordi dei campi di rugby, a seguire mio figlio Paolo, come genitore. Paolo cresceva a vista d’occhio non solo fisicamente( si fermò solo dopo avere raggiunto 1.92 di altezza ) ma anche come giocatore : giovanili della Lazio – prima squadra della Lazio – Frascati prima squadra – Fiamme Oro prima squadra.
Mi resi conto che avevo trasmesso a lui il misterioso VIRUS del Rugby. Interrotta la carriera di giocatore per una serie di infortuni ( ginocchio – schiena ) iniziò quella di Allenatore, fondò assieme a me il Rugby Nuovo Salario del quale è adesso Direttore Tecnico e Vice – Presidente. Sicuramente il VIRUS continua ad albergare anche dentro di lui e chissà quante altre persone ne sono rimaste contagiate !!!!
A questo punto le sconcertanti conclusioni che vi preannunciavo all’inizio : se quel giorno del 1950 non avessi accettato di partecipare al mio primo allenamento di rugby cosa sarebbe successo? Quasi certamente né io né mio figlio Paolo avremmo mai giocato a Rugby e probabilmente pochi di quelli che abbiamo contagiato, in questi lunghi anni, con questo misterioso e meraviglioso VIRUS avrebbero praticato questo sport ………….. Queste riflessioni mi lasciano veramente esterrefatto !!!

Antonino Ruggiero